Raggiungere Chiavari (eventualmente anche Portofino) passando dal passo del Brallo e dalla val d’Aveto. Infine questa proposta, tuttavia, dovrebbe essere organizzata con pesce mangiato al mare e tornare al bus… (lo facciamo un paio di volte all’anno, consigliato all’inizio di giugno e settembre) Consiste nel raggiungere Chiavari (eventualmente anche PortoFino) passando dal passo del Brallo e dalla val d’Aveto. Lasciatemi dire una sorpresa, se riesci ad organizzare il pranzo e tornare al bus è il migliore.

Come tutti i giri qui proposti anche questo è percorribile in entrambi i sensi. Nello specifico, questo comprende il primo tratto pianeggiante lungo la Via Emilia, sino all’abitato di Cardazzo qualche km dopo Stradella, attenzione perché se si esagera, mantenendo una velocità elevata in questo tratto, si paga dazio poi nella parte successiva del percorso. Lunghezza sui 125 km, dislivello sui 1000 mt. Tempo stimato 4 ore / 4 ore e mezza. Dopo aver percorso la via Emila, la si lascia in localita Cardazzo e si inizia a percorrere strade immerse nei famosi Vigneti dell’Olprepo pavese, con continui saliscendi.

Si raggiunge Borgonovo Val Tidone e da qui si percorre tutta la valle omonima passando da Pianello, Trevozzo e quindi si raggiunge Nibbiano, qui iniziano i alcuni strappi che portano alla diga del Molato, inutile dire che i paessaggi sono molto belli ed attraenti. Raggiunta la diga, si costeggia il lago di Trebecco, per qualche km pianeggiante e si riprende fiato, quindi a Moline inizia l’ascesa a Zavattarello, salita regolare e non molto lunga che però inizia a farsi sentire a questo punto del percorso.

Lasciato Zavattarello e il suo simbolo, il Castello del Verme, dopo qualche km di su e giù inizia la salita più lunga di giornata che ci porterà a scollinare a Pietragavina. Qui la fatica si farà sentire sicuramente, la salita non ha dure pendenze ma è costante. Da Pietragavina si percorre la discesa che porterà a Varzi e da qui rientro in hotel. Luoghi di interesse: La Diga del Molato e relativo lago, Zavattarello il centro storico, Varzi.

Fino in vetta! Questo itinerario ci porta fino alla vetta del Monte Lesima, a quota 1724 m s.l.m. Giunti ai piani di Prodongo, lungo la salita, in parte sterrata e in parte in asfalto, che parte dal Passo di Brallo, ci dirigiamo verso il caratteristico radar, che domina la Valle Staffora e Valle Trebbia. Lungo la statale che porta al Passo del Giovà, tra Lombardia e Emilia Romagna si potranno ammirare gli strati rocciosi della formazione geologica detta “Calcari di Monte Antola”.In breve si arriva alla cima del Lesima, dal quale si ha una bella vista sulle valli sottostanti e sul resto del tracciato che andremo ad affrontare.

Prendiamo la via del ritorno a scendere fino ad arrivare al Passo della Ritorta e al Monte Terme (1489 m s.l.m.) lungo un meraviglioso sentiero che tra prati e ombreggiati boschi ci porterà fino a piedi della Cima della Colletta (1490 m s.l.m.) ad imboccare il CAI 109, un singletrack con tratti a volte esposti, che ci accompagnerà fino alla località Bocco. Da qui in poi sarà un trasferimento fino alla partenza.

Bellissimo itinerario immerso nel verde dei faggi e quasi totalmente in sterrato, che alterna tratti su strade forestali e singletrack, attraverso un’articolata serie di morbide salite e piacevoli discese. Per questa caratteristica il percorso è adatto a tutti e offre l’opportunità di godere di inaspettati panorami e di sorprendenti angoli “storico-culturali” a due passi dal Passo del Brallo.

Giro ad anello percorribile in entrambi i sensi, si puo considerare un percorso “four seasons” proprio perché è possibile effettuarlo in tutte le stagioni anche quella invernale. Lunghezza di circa 60 km per un dislivello di 500 mt circa. Tempo stimato appena sopra le 2 ore. Il percorso non presenta grosse difficoltà, occorre risalire la Valle Staffora fino a Verzi, se si percorre il giro in senso orario, oppure risalire la Val Curone nell’altro senso. In comune vi è la salita di Pareto dai due versanti, che come difficoltà si equivalgono, qui si attraversono affascinanti calanchi che sfiorano l’asfalto. Luoghi di interesse: visita la borgo antico di Varzi, e a Volpedo città natale del pittore Giuseppe Pellizza autore di molti famosi quadri tra cui il Quarto Stato.

Giro che possiamo definire montano, visto che comprende due salite lunghe ognuna più di 15 km. Lunghezza circa 120 km, dislivello circa 1800 mt, tempo stimato sopre le 5 ore Si percorre tutta la Valle Staffora sino a Varzi dove inizia la prima asperita di giornata, la salita al Passo Penice. Questa salita è una di quelle vere, su questo versante di Varzi, volendo ci sono alcune variazioni che conducono sempre in vetta, ma noi prendiamo in considerazione la classica via che segue la Statale del Penice. Questa salita si può dividere in 2 settori: Il primo da Varzi sino al bivio per Menconico, difficile all’ inizio ma che spiana dopo qualche km; il secondo arriva sino al passo Penice, piùdifficile del precedente ma con del falsopiano alla fine.

Si inizia la scalata su una statale molto larga con asfalto buono. Le pendenze sono consistenti e la strada è sempre al sole, ma dopo qualche km cominciaa diventare meno ripida e quando iniziano le varie frazioni si è in falsopiano. Dopo il bivio con Menconico la strada ricomincia a salire decisa, ma la carreggiata si restringe un poco e da questo punto saranno numerosi i tratti all’ ombra di un rigoglioso bosco. L’ asfalto è buonoe regolare, anche se un po’ ruvido, il che non aiuta. Pendenze estreme non si vedono, però è piuttosto regolare ed è meglio non esagerare. Raggiunto il Passo, siamo in Emila-Romagna provincia di Piacenza, ci aspetta una lunga discesa sino a Bobbio, piacevole cittadina del piacentino.

Da qui risaliamo la bellissima Valle Trebbia sino alla località Ponte Organasco. E’ quasi impossibile descrivere le bellezze di questa valle e del fiume Trebbia che la percorre. Occorre per forza visitarla. Da Ponte Organasco prendiamo la direzione verso il Passo del Brallo. Altra salita di circa 15 km, non con pendenze proibitive. Al passo del Brallo si svalla e lungo una piacevole discesa si ritorna a Varzi per poi percorrere in senso contrario il pezzo iniziale del nostro giro. Punti di Interesse, Varzi, Passo del Penice e relatico Santuario, Bobbio, Corte Brugnatella, Passo del Brallo.

Percorso che si snoda sui colli tortonesi che si affacciano sulla Valle Scrivia, percorso molto interessante sulle strade del mito del ciclismo italiano: Fausto Coppi. Lunghezza di circa 80 Km con dislivello di circa 800mt. Tempo stimato 3 ore. Si passerà a Carbonara Scrivia, sulle prime propaggini collinari della valle, per salire a Castellania dalla via di Spineto-Paderna, salita facile con qualche tratto più ripido. Qui non possiamo non visitare Castellania ed il monumento funebre ai fratelli Coppi dove lo spirito di uno dei più forti ciclisti di sempre riesce a fare breccia quando si ammirano le sue maglie e quelle che tanti campioni gli hanno donato per ricordarlo.

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